Una diversa versione del mito faceva di Fauna non la figlia, ma la moglie del dio Fauno. Questa versione prevede una differente distribuzione dei medesimi elementi: lungi dall’essere una vergine di specchiata castità, Fauna è dedita al consumo clandestino di vino; per punirla il marito la uccide battendola con rami di mirto, salvo pentirsi successivamente della sua reazione e divinizzare la donna1. Per questo durante i riti della Bona Dea non si utilizza il mirto e il vino non viene chiamato con il suo nome.