Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco, è una nobildonna etrusca esperta di arte divinatoria e interpretazione dei presagi1. A Roma assume il nome di Gaia Cecilia. È lei a inventare i praebia, amuleti che respingono i mali e che Varrone2descrive come oggetti che i bambini portano al collo perché li tengano al sicuro. Gaia Cecilia li teneva incastonati nella sua cintura, che fu poi allacciata a una statua con la sua effigie custodita nel tempio di Semo Sanco. Così, quelli che sono in pericolo raschiano gli amuleti della cintura e portano via con loro la limatura ottenuta3.