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Così spiega lo stesso Giano: «Mi chiamavano Chaos gli antichi perché io sono un’antica divinità […]. Allora io, che ero stato di forma sferica, mole informe, mi ridussi nell’aspetto e nelle membra degne di un dio. E anche ora è piccolo segno dell’antica confusa figura il mio apparire lo stesso davanti e dietro»¹.

Il mito greco racconta che Crono era stato spodestato da suo figlio Zeus. Questi ne aveva preso il posto e lo aveva costretto a fuggire in isole lontane. La versione romana introduce una variante: dopo che Saturno è scacciato dal figlio, arriva nel Lazio, regione che porta questo nome proprio perché l’ha nascosto¹.

Quando Enea arriva nel Lazio si rivolge proprio a lui per stipulare un’alleanza. L’incontro permette a Enea di accedere al palazzo regale di Latino in cui vede che le statue lignee rappresentanti gli antenati divini e umani condividono lo stesso spazio, sono disposte cioè le une dopo le altre senza soluzione di continuità¹.