Sulla vetta del monte Erice, nella Sicilia nord-occidentale, si erge un altare (bomos) di Afrodite. È il più grande altare a cielo aperto che esista per via del gran numero di vittime che, ogni giorno dell’anno, le genti del luogo e gli stranieri bruciano in onore della dea, da mattina fino a sera. L’offerente sceglie e acquista la vittima direttamente sul posto: se Afrodite accetta il sacrificio, l’animale si reca spontaneamente all’altare sotto la guida della dea; in caso contrario, scompare. Il giorno seguente, al sorgere delle prime luci dell’alba, i resti dei sacrifici del giorno prima non sono più visibili, e l’altare risulta interamente ricoperto di rugiada e di un’erba fresca, che ricresce ogni notte1.