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Miti

La fondazione di Cirene da parte di Batto

Il mito inizia quando il suo futuro fondatore Batto, discendente dell’argonauta Eufamo, si rivolge all’oracolo per guarire dalla balbuzie che lo affligge. La risposta sembra indirizzarlo verso la fondazione di un nuovo insediamento in Libia, ma Batto preferisce fare ritorno a Tera, causando disgrazie all’intera comunità. Viene dunque mandata una seconda spedizione a Delfi, questa volta a nome di tutta la città, e il responso, ancora una volta, ordina che Batto fondi Cirene in Libia. L’eroe parte, ma le sue navi non riescono ad approdare sulle coste libiche, tentano di far ritorno alla madrepatria e infine si fermano all’isola di Platea. Questa sistemazione, però, non è conforme al vaticinio ricevuto, tanto che le sventure per la comunità di Tera non accennano a diminuire. Un terzo viaggio presso l’oracolo chiarisce oltre ogni incertezza la sede della fondazione, che coincide con la terraferma libica e non con un’isola prospiciente le sue coste, e l’iniziativa di Batto giunge questa volta felicemente a termine.

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Gli Argonauti e il tripode di Tritone

Per gli Argonauti, il viaggio di ritorno dalla Colchide, dove sono riusciti a conquistare il vello d’oro del re Eeta, non è meno tortuoso di quello d’andata. Quando la loro nave salpa da Corcira, una tempesta la spinge sulle coste libiche, costringendo l’equipaggio a trasportarla a spalla fino al lago Tritonio. Da qui, gli eroi cercano uno sbocco sul mare per riprendere la rotta smarrita: Giasone dona allora un tripode al dio del luogo, Tritone, in cambio delle informazioni per uscire dal lago. In tal modo, fra gli Argonauti e la zona dove sarebbe sorta poi Cirene si instaura una contiguità geografica e un cogente vincolo di ospitalità. Secondo la versione di Pindaro, invece, Tritone era apparso agli Argonauti in sembianze umane e aveva offerto loro ospitalità; gli eroi rifiutarono, spinti dalla fretta di partire, e al momento del congedo il dio consegnò loro l’unico oggetto a sua disposizione: una zolla di terra, presa in consegna da Eufamo, mal custodita dalle guardie cui pure Medea l’aveva affidata con molte raccomandazioni e caduta infine in mare nei pressi di Tera, punto di partenza della spedizione volta a fondare Cirene.

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