Risultati ricerca

Ricerca per tag: "Nestore"

Miti

Atena spinge Telemaco a cercare il padre

Telemaco cresce in attesa del padre, fino a quando Atena si presenta a Itaca sotto le spoglie di Mente, un amico di Odisseo. Questi viene accolto come ospite da Telemaco e gli consiglia di partire alla ricerca del padre1. Telemaco rompe gli indugi e si mette in mare, recandosi prima a Pilo da Nestore, compagno d’armi di Odisseo a Troia, poi a Sparta da Menelao, dove ascolterà i racconti della guerra e dei diversi ritorni degli eroi e di come di suo padre si siano perse le tracce2.

Leggi mito
Il pianto degli eroi e il rito del cordoglio

In un momento di disfatta dell’esercito acheo, Agamennone piange come una fonte che versa l’acqua da una rupe scoscesa1e i più giovani tra gli Achei versano lacrime di paura di fronte all’attacco troiano, disperando ormai di ottenere la salvezza2. Alla corte di Menelao a Sparta, dove Telemaco si è recato a chiedere notizie del padre, il pianto prende tutti i presenti al ricordo dei legami passati. Pisistrato, figlio di Nestore, che ha perduto il fratello, ricorda che versare lacrime è il solo privilegio per i mortali. Tutti i convitati si abbandonano allora al pianto, in un cordoglio con cui la comunità rinsalda i propri ideali: si piange insieme per ciò che è stato doloroso, significativo e importante per tutti, concordando, così, sulla definizione stessa dei valori condivisi attraverso le lacrime. Ma il dolore deve terminare, ed Elena, che ha appreso questa magica terapia dagli Egizi, maestri riconosciuti nel campo della medicina, versa nel vino una pozione che fa cessare il pianto e consente ai racconti di andare avanti3.

Leggi mito
Niobe, Eos e le lacrime

Niobe, figlia di Tantalo, mette al mondo con il marito Anfione sette figli e sette figlie. Orgogliosa della sua fecondità, commette l’errore di vantare la propria superiorità su Latona, madre dei soli Apollo e Artemide. La dea chiede allora vendetta ai propri figli, i quali sterminano l’intera prole dell’eroina. Niobe, addolorata, fugge a Sipilo e qui viene tramutata in roccia. Da quel giorno non ha mai smesso di piangere, e dalle sue lacrime nasce una sorgente che sgorga dalla roccia1. Anche il mito di Eos, l’Aurora, è all’origine di un simile fenomeno naturale. Dal matrimonio con Titono, fratello di Priamo, essa dà alla luce Memnone, che durante la guerra di Troia uccide Antiloco, figlio di Nestore, giunto a combattere in aiuto del padre. Achille allora affronta Memnone in un’accesa lotta e le madri dei due eroi, Aurora e Teti, in ansia per la sorte dei figli, si recano da Zeus per un consulto. Il re degli dèi, dopo avere pesato la sorte dei due uomini, stabilisce che Memnone dovrà soccombere, ma Eos ottiene per lui il dono dell’immortalità. Le lacrime versate dalla madre per la morte del figlio, però, danno origine alla rugiada che compare quotidianamente sui campi alle prime luci dell’alba2.

Leggi mito
Macaone e Podalirio, i medici di Troia

Macaone e Podalirio, buoni guaritori, partecipano alla guerra di Troia. Quando Menelao viene colpito alla cintura da una freccia di Pandaro, Agamennone manda a chiamare Macaone il quale, estraendo la freccia, scopre la ferita, ne succhia il sangue e sparge sulla piaga i rimedi che al padre Asclepio aveva dato Chirone. Ma quando Paride lo colpisce a una spalla, gli Achei temono per la sua incolumità; Idomeneo dice allora a Nestore di farlo salire con lui su un carro e di accompagnarlo alle navi, perché «un uomo guaritore vale molti altri uomini, nell’estrarre frecce e cospargere rimedi calmanti». La sua arte medica convince i compagni a farlo stare nelle retroguardie per salvaguardarne la vita1. Il fratello Podalirio è ricordato per la guarigione della piaga di Filottete, ritornato a Troia dopo l’isolamento a Lemno2.

Leggi mito

Etichette

Nestore

Link esterni

Nestore