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Nascita di Attis

Dal seme del dio frigio del cielo, che Pausania identificava con Zeus, caduto a terra mentre il dio è addormentato, nasce una divinità, Agdisti, dotata di due organi sessuali, maschile e femminile. Gli dèi, pieni di terrore, gli recisero il sesso maschile, dal quale spuntò il mandorlo. Una ragazza, la figlia del fiume Sangario, ne colse il frutto maturo, lo ripose in grembo e il frutto sparì, ma ella ne rimase incinta. Il bambino, nato da questa unione, Attis, venne esposto e una capra si prese cura di lui. La bellezza del ragazzo era ben al di là di ogni bellezza umana e un giorno Agdisti se ne innamorò e cercò di impedire le sue nozze con la figlia del re di Pessinunte facendolo impazzire: Attis si tagliò i genitali e morì. Agdisti si pentì di ciò che aveva fatto e ottenne da Zeus che il corpo di Attis non si corrompesse né imputridisse1.

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Pandora, la prima donna

Esiodo1racconta che il compito di plasmare le donne (o meglio: la prima donna, Pandora) sarebbe stato affidato da Zeus al solito Efesto, che aveva costruito col fango una figura alla quale il dio aveva infuso la voce e la forza, mentre l’altra divinità "artigiana" (Atena) aveva ricevuto l’incarico di insegnarle le «opere» (erga). Secondo Pausania2, vicino a Panopeo, una città della Focide, c’erano ancora due pietre gigantesche dal colore del fango che si trova nel letto dei fiumi, contraddistinte da un profumo particolare che ricordava quello della pelle umana: secondo gli abitanti del luogo, si sarebbe trattato dei resti del fango che era stato usato da Prometeo per plasmare il genere umano.

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