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Dopo aver ucciso il serpente Pitone, custode di un oracolo preesistente, quello di Themis/ Apollo dovette scappare e andare supplice in Tessaglia, dove si purificò nelle acque del fiume Peneo. Cintosi di un ramoscello di lauro nella valle di Tempe, il dio tornò a Delfi a prendere pieno possesso del tempio. Secondo un’altra tradizione, dopo aver ucciso Pitone, Apollo, in compagnia di Artemide, arrivò a Egialea, antico nome di Sicione, per essere purificato; spaventati in una località che da quel momento si chiamò Phobos («paura»), deviarono per andare a Creta, da Carmanore, un purificatore¹.

Augia, re dell’Elide, possedeva molte mandrie di bestiame. Ma, dal momento che nessuno aveva mai pulito le stalle che ospitavano tutti questi animali, aveva bisogno di qualcuno che sbrigasse questo compito sgradevole. Eracle gli si presentò dicendogli che avrebbe portato via il letame in un giorno solo se il re gli avesse dato come ricompensa la decima parte delle mandrie. Augia accettò ed Eracle, dopo aver deviato le acque di due fiumi, l’Alfeo e il Peneo, le fece passare per le stalle pulendole completamente in un giorno solo¹.