Un mattino, la VestaleSilvia si reca ad attingere l’acqua per i riti sacri. Giunta al ruscello, stanca e accaldata, siede all’ombra di alcuni salici, finendo per assopirsi. Marte la vede, la desidera e la possiede, pur se col suo potere divino nasconde quell’atto furtivo. Silvia si sveglia in preda al languore, e non ne comprende le ragioni. Non sa, infatti, di essere già incinta e di portare in grembo il fondatore della rocca romana1.
Il giorno in cui Marte si unisce alla vestale Silvia, quest’ultima fa uno strano sogno: si trovava vicino al fuoco sacro, quando la benda di lana le scivolava dai capelli e cadeva ai piedi delle fiamme. Da quel punto sorgevano due palme, una delle quali ricopriva con le sue fronde tutta la terra e con la sua sommità arrivava fino alle stelle. Quando Silvia partorisce due gemelli, entrambi rivelano con la loro robustezza la matrice divina della loro nascita, ma è evidente che uno dei due, Romolo, ha più vigore dell’altro1.