Risultati ricerca

Ricerca per tag: "Terminus"

Miti

Sconsacrazione e consacrazione dei confini di Roma

Prima della costruzione, Tarquinio ritenne opportuno liberare l’area dai precedenti vincoli religiosi, facendo sconsacrare (exaugurare) gli edifici che vi erano stati votati dal re Tazio durante il conflitto con Romolo, e che in seguito erano stati consacrati solennemente (consecrata inaugurataque). In quella occasione gli dèi vollero manifestare esplicitamente il loro volere. Gli auspici forniti dagli uccelli, infatti, approvarono la sconsacrazione riguardo a tutti gli altri templi, tranne che per il sacello di Terminus, il dio dei confini. In questo modo essi significarono la futura stabilità dei fines di Roma. A questo auspicio di eternità dell’impero ne seguì un altro relativo alla sua grandezza, allorché, scavando le fondamenta del tempio, fu trovato un teschio umano dai lineamenti integri. Questo caput significava che il luogo era destinato a costituire la rocca dell’impero e la “testa” della sua potenza1

Leggi mito
I fratres Arvales e il culto cerealicolo

Gli undici figli di Acca Larenzia, nutrice di Romolo e Remo (e moglie di Faustolo), furono designati dal re fondatore come i primi fratres Arvales, sacerdoti che si occupavano del culto cerealicolo della dea Dia, e a cui a Romolo stesso si aggiunse come dodicesimo membro. Poco dopo Romolo, Numa avrebbe introdotto riti in cui i cereali, e in particolare il farro, venivano offerti agli dèi, così come la mola salsa – impasto di farro primiziale, sale e acqua del Tevere lavorato dalle Vestali –, indispensabile per immolare le vittime destinate al sacrificio. Ai tempi di Numa – continua Plinio – sono poi associate importantissime feste agricole come i Fornacalia, in cui gli abitanti delle diverse curie di Roma torrefacevano il farro, o i Terminalia del 23 febbraio, in cui si rendeva culto a Terminus, dio dei confini dei campi.

Leggi mito
La costruzione del tempio di Giove sul Campidoglio

Quando Tarquinio il Superbo avviò la costruzione del grande tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio, fu necessario exaugurare – termine che si può rendere approssimativamente con “sconsacrare” – tutti i tempietti e gli altari che affollavano la cima di quel monte. La procedura prevedeva che fosse chiesto a ciascuna divinità se fosse disposta a cambiare sede per lasciare spazio a Giove. La tradizione riferisce che tutti accettarono di buon grado e che solo Terminus, il dio dei confini, non diede il proprio assenso. Tale diniego fu inteso come un auspicio di eternità: se il dio dei confini non aveva voluto spostarsi dalla propria sede, ciò significava che i confini di Roma, sui quali egli vegliava, sarebbero rimasti saldi e fermi in eterno. Mentre poi si scavava per porre le fondamenta del tempio, fu trovata una testa umana dal volto ancora intatto. Questo ritrovamento, secondo gli interpreti, indicava che il Campidoglio sarebbe stato la rocca dell’impero e il capo del mondo1.

Leggi mito

Etichette

Terminus

Link esterni

La ricerca non ha trovato nessun risultato.