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Miti

Ratto di Europa

La giovane Europa figlia di Fenice (o di Agenore) giocava insieme alle sue compagne sulle rive dell’Anauro, fiume della Tessaglia (secondo altre versioni sulla spiaggia di Sidone o di Tiro), raccogliendo fiori. Zeus la vide dall’acqua e fu preso d’amore per la fanciulla. Trasformatosi in un bel toro avvicinò la giovane e le sue compagne sul prato, seducendole con il suo profumo di rose, tanto che Europa, affascinata dal toro, incoraggiò le compagne a salirvi in groppa, per gioco, ma non fece in tempo a montarlo che subito il dio s’immerse in acqua, trascinandola via tra le onde. A nulla valsero le urla e le suppliche della fanciulla che, rivolta indietro verso le compagne, implorava il loro aiuto. Le creature del mare assecondavano la fuga di Zeus, mentre dalle profondità degli abissi risuonava un canto nuziale, fin a quando Europa, ormai a largo, ha il coraggio di chiedere al suo rapitore chi fosse mai. Allora, Zeus rivelata la propria identità le annuncia che presto si unirà in matrimonio con lui1.

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Purificazione di Apollo dopo l'uccisione di Pitone

Dopo aver ucciso il serpente Pitone, custode di un oracolo preesistente, quello di Themis/ Apollo dovette scappare e andare supplice in Tessaglia, dove si purificò nelle acque del fiume Peneo. Cintosi di un ramoscello di lauro nella valle di Tempe, il dio tornò a Delfi a prendere pieno possesso del tempio. Secondo un’altra tradizione, dopo aver ucciso Pitone, Apollo, in compagnia di Artemide, arrivò a Egialea, antico nome di Sicione, per essere purificato; spaventati in una località che da quel momento si chiamò Phobos («paura»), deviarono per andare a Creta, da Carmanore, un purificatore1.

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Deucalione e Pirra sfuggono al diluvio

Deucalione, figlio di Prometeo e sovrano di Ftia, in Tessaglia, sposa Pirra, figlia di Epimeteo e Pandora, la prima donna plasmata dagli dèi. Quando Zeus decide di annientare la stirpe dell’età del bronzo con un diluvio, Deucalione, su suggerimento del padre Prometeo, costruisce una grande arca, la equipaggia con tutto il necessario e vi sale insieme alla moglie Pirra. Zeus invia piogge copiose dal cielo, che rapidamente inondano gran parte della Grecia facendo strage di uomini. Tra i pochi a scampare al diluvio ci sono appunto Deucalione e Pirra che, a bordo dell’arca, navigano per nove giorni e nove notti sino a quando non si arenano sulla cima del monte Parnaso. Qui, cessate le piogge torrenziali, scendono finalmente a terra e Deucalione sacrifica (thyei) a Zeus Phyxios (“protettore dei fuggitivi”). In risposta a questo atto di pietà, il sovrano degli dèi invia all’eroe Hermes per chiedergli che cosa vuole. Deucalione sceglie una nuova stirpe di uomini, che nascono dalle pietre che l’eroe e Pirra gettano a terra alle proprie spalle1.

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