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Morte di Niobe

Niobe, madre di dodici figli, sei maschi e sei femmine, osa mettersi a paragone con Latona, che ha generato soltanto Apollo e Artemide. È un oltraggio molto grave contro la poco prolifica dea e il castigo non tarda ad arrivare: le due divinità assalgono l’eroina armate entrambe del terribile arco; Apollo uccide i figli maschi di Niobe, Artemide le femmine1.

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Morte dei figli di Niobe e metamorfosi in pietra

La figlia di Tantalo si vantava di aver generato molti più figli della dea Leto. La punizione fu tremenda. I gemelli arcieri figli della dea, Apollo e Artemide, uccisero con le proprie frecce i figli di Niobe. Per molti giorni i corpi rimasero privi dei riti funebri, poi furono seppelliti dagli dèi. Quanto a Niobe, sopraffatta da un dolore incommensurabile, fu tramutata in pietra, e sotto questa nuova forma continuò a covare le sue kedea «luttuose pene»1.

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nascita_apollo

Incinta di Apollo, Leto viaggia attraverso la Grecia alla ricerca di un luogo che accetti di ospitare il parto ormai prossimo del figlio che la dea ha generato con Zeus. I diversi siti visitati si rifiutano tuttavia di accoglierla per timore del dio possente che sta per nascere (nelle fonti posteriori, questo rifiuto sarà collegato alla collera di Era, la sposa di Zeus). Solo l’isola di Delo accetta di ospitare lo straordinario evento, abilitandosi così a divenire uno dei centri principali del culto di Apollo. Quando Ilizia, divinità preposta al parto, lasciato l’Olimpo dove era trattenuta da Era, raggiunge infine Delo, il travaglio prolungato di Leto ha termine e Apollo viene di slancio alla luce. Accolto da un corteo di nobili dee che lo purificano e gli danno nutrimento da immortale, il dio appena nato assurge all’istante alla pienezza delle sue forze e dei suoi poteri, e infatti dichiara: «Siano miei privilegi la cetra e l’arco ricurvo; inoltre io rivelerò agli uomini l’immutabile volere di Zeus»1.

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Apollo uccide la dragonessa di Delfi

Quando fondò il tempio di Delfi e creò un culto che si sarebbe distinto per l’enorme affluenza di pellegrini e la ricchezza di offerte sacrificali, Apollo dovette fare i conti con un mostro serpentiforme, la dragonessa (drakaina), alle cui cure Era aveva affidato il mostruoso Tifone. La dragonessa uccideva spietatamente quanti incontrava ed era un potenziale pericolo per le folle di pellegrini che sarebbero confluite nel tempio. Apollo la uccise con una freccia e la lasciò imputridire al suolo. Il luogo in cui la dragonessa morì venne chiamato Pito dal verbo pytho ("imputridisco") e tutti da quel momento chiamarono Apollo "Pizio"1.

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figli_niobe

Anfione sposa Niobe, figlia di Tantalo, che genera sei figlie femmine e sei maschi e per questo si vanta superiore a Latona, perché la dea ne aveva messi al mondo solo due. Per punire l’insulto, Artemide uccide le figlie e Apollo i figli con le loro frecce infallibili. Niobe si trasforma allora in roccia, piangendo per sempre il proprio lutto1. Secondo una diversa versione, fu lo stesso Anfione a schernire Latona per l’esiguo numero dei figli e per questo venne punito nell’Ade2. Zeto sposò Aedone, figlia di Pandareo, che generò Itilo. Aedone, forse in un accesso di follia, uccise con la spada il figlio e da allora si trasformò in usignolo, continuando a piangere il bambino3, mentre Zeto morì di crepacuore4. Furono sepolti insieme e a Tebe condivisero la tomba.

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