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Miti
Fantasma di Patroclo prima del funerale
Dopo aver ucciso geras) che spetta ai morti. Addormentatosi dopo il banchetto funebre, l’eroe vede in sogno l’amico, che lo esorta a celebrare il prima possibile il suo funerale: finché il suo cadavere non sarà bruciato, infatti, egli sarà respinto dagli altri defunti e costretto ad aggirarsi al di qua del fiume che segna il confine con il mondo dei morti1.
strigae_petronio
«Mentre vegliamo il cadavere e la povera madre piange, all’improvviso (subito) le streghe (strigae) iniziano a stridere: un suono acuto, simile al vagito di una lepre inseguita dai cani. Uno schiavo della mulieres). Sentiamo un gemito, ma senza vederle. Quello stupidone rientra gettandosi sul letto, e ha il corpo livido come fosse stato preso a frustate, perché evidentemente lo ha toccato la "mala mano" (mala manus). Chiusa la porta, ci rimettiamo a vegliare il cadavere; ma quando la madre lo abbraccia, toccandolo si accorge che è un manichino fatto di paglia (manuciolum de stramentis factum), senza cuore né interiora né nulla: di certo le streghe lo hanno portato via (involaverant) sostituendolo con un fantoccio di paglia (stramentitium vavatonem). Credetemi, sono donne che la sanno lunga (plussciae), sono creature notturne e mettono tutto sottosopra (quod sursum est, deorsum faciunt). In seguito a questo fatto, il Cappadoce non torna più del suo colore (coloris sui) e dopo qualche giorno muore delirante»1.