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Anna Perenna sfama la plebe

Quando la plebe si rifugia sul monte Sacro e il cibo inizia a scarseggiare, una vecchia di nome Anna, povera ma di grande alacrità, si mette a preparare con mano tremante delle focacce rustiche che, ogni mattino, distribuisce fumanti al popolo. La plebe è così riconoscente alla sua generosità, che, ritornata la pace, le dedicò una statua in ricordo dell’aiuto che quella aveva portato loro1.

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Le tre vite di Anna Perenna

Secondo alcuni, Anna Perenna era in origine la sorella di Didone. Fuggita da Cartagine in seguito alla conquista della città da parte dei Numidi, dopo un lungo pellegrinaggio la donna approda finalmente sulle coste del Lazio e qui incontra Enea, divenuto nel frattempo re dei Latini. L’eroe l’accoglie nella sua casa e chiede alla moglie Lavinia di trattarla come una sorella. Ella però è subito colta da una gelosia irrefrenabile, che la spinge a progettare la morte dell’ospite straniera. Quella stessa notte Anna, avvertita in sogno da Didone, fugge dalla casa reale nei campi vicini. Si crede che allora il Numico, lo stesso fiume dove più tardi sarebbe scomparso Enea, l’abbia afferrata con i suoi flutti e celata tra i suoi gorghi. Lei stessa poi avrebbe rivelato con la sua voce a quanti la cercavano: «Sono una Ninfa del placido Numico; nascosta nel fiume perenne (amne perenne), mi chiamo Anna Perenna»1. Nel secondo racconto, Anna è invece una vecchia di Boville divenuta famosa per aver prestato il suo aiuto ai plebei rifugiatisi sul monte Sacro al tempo della secessione: ogni mattina ella distribuiva tra il popolo rustiche focacce da lei stessa preparate, permettendo così ai ribelli di sostenersi dal punto di vista alimentare e sopportare gli stenti della rivolta2. Infine, nel terzo racconto Anna, già divenuta dea, recita la parte della mezzana in un episodio di carattere satiresco che la vede protagonista accanto a Marte: quest’ultimo infatti, dopo aver inserito la festa di Anna Perenna nel suo stesso mese, le chiede di convincere Minerva, di cui è innamorato, a cedere alle sue lusinghe. Anna riferisce di essere riuscita a persuadere la dea, ma è lei stessa, coperta di veli in modo da non farsi riconoscere, che si presenta all’appuntamento d’amore. Solo all’ultimo, quando tenta di baciarla, Marte si accorge di essere stato beffato dalla vecchia da cui sperava di ottenere aiuto3.

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