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Anna Perenna sfama la plebe

Quando la plebe si rifugia sul monte Sacro e il cibo inizia a scarseggiare, una vecchia di nome Anna, povera ma di grande alacrità, si mette a preparare con mano tremante delle focacce rustiche che, ogni mattino, distribuisce fumanti al popolo. La plebe è così riconoscente alla sua generosità, che, ritornata la pace, le dedicò una statua in ricordo dell’aiuto che quella aveva portato loro1.

Riferimenti interni

Riferimento : M Biancucci, « La giovinezza e la vecchiaia» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 30-38.

Fonti
  1. Ovidio, Fast. 3, 664-674

Commento

La grande considerazione che la cultura romana ha dell’età
senile è limitata alla vecchiaia al maschile, mentre diversa
è la concezione delle donne anziane, delle quali si enfatizza la
decadenza fisica e la perdita della fecondità.
Nel mito di Anna, alla donna anziana è tuttavia riconosciuto un ruolo importante, quello di provvedere al nutrimento della comunità o di alcuni dei suoi membri.

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