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Doti profetiche di Melampo

Prima di diventare un indovino famoso, Melampo vive in campagna e dinanzi alla sua casa si erge una quercia dove ha il nido una famiglia di serpenti. I servi del giovane uccidono gran parte dei rettili, ma Melampo ha pietà di loro: ne crema i cadaveri e si occupa di allevarne i piccoli. Una volta cresciuti, i serpenti sopravvissuti si sdebitano nei confronti del loro benefattore. Mentre Melampo dorme, gli leccano le orecchie consentendogli di comprendere le voci degli animali e di predire il futuro. Di tali capacità Melampo dà prova per la prima volta quando, imprigionato in un edificio per aver cercato di rubare le vacche di Ificlo, ascolta la voce di un gruppo di tarli che parlano di una trave del soffitto, ormai quasi completamente rosicchiata. Melampo chiede di essere trasferito immediatamente in un altro edificio e, non molto tempo dopo il suo trasferimento, il primo edificio crolla, rivelando le doti profetiche del giovane indovino1.

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deificazione_anna

Dopo la partenza di Enea da Cartagine e il suicidio di Didone, anche la sorella Anna è costretta a fuggire perché il regno è invaso dai Numidi. Al termine di lunghe peregrinazioni, Anna giunge infine nel Lazio, dove incontra per caso Enea, quando ormai questi è sposato con Lavinia. Enea la ospita nel proprio palazzo e la tratta con tutti gli onori, cosa che rende gelosa sua moglie, che ordisce una vendetta. Ma Anna ha una visione notturna. Le appare Didone che la mette in guardia del pericolo imminente, cosicché Anna può fuggire a tempo. Nella sua corsa disperata arriva al fiume Numico, che la solleva e la nasconde nelle sue acque. A Enea e ai suoi compagni che la cercano disperatamente, la voce di Anna annuncia che è ormai diventata una ninfa del fiume e che, nascosta dall’onda perenne, si chiama Anna Perenna .

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voce_terremoto

Come il fatto narrato da Cicerone, molto noto ai Romani, che «dopo un terremoto una voce proveniente dal tempio di Iuno sul Campidoglio, ammonì che si sacrificasse in segno di espiazione una scrofa gravida»1.

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voce_fauni

È sempre Cicerone che ci racconta che spesso «nelle battaglie si odono le voci dei Fauni, e nel corso dei tumulti, parole che predicevano il vero, provenienti chissà da dove»1.

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