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L'ambra

Il figlio del Sole, Fetonte, ottenne dal padre di poter condurre il carro che trasportava l’astro diurno da oriente a occidente1. L’impresa, però, si rivelò disastrosa. Il ragazzo non fu capace di governare i cavalli alati e il carro si diresse troppo vicino alla terra. Le montagne si incendiarono, le acque si prosciugarono e Zeus, per porre fine al caos, folgorò l’auriga. Fetonte morì precipitando nel fiume Eridano. La sua morte fu pianta dalle sorelle, le inconsolabili Eliadi: esse furono tramutate in pioppi neri e le loro lacrime, asciugate dal calore dell’astro, divennero ambra.23.

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Lacrime d’ambra e metamorfosi di sorelle

Le Meleagridi, sorelle di Meleagro, piansero tanto per la morte del fratello che Artemide, mossa a pietà, le trasforma in galline faraone, dalle cui lacrime sgorgavano gocce d’ambra1. Le Eliadi invece, figlie del Sole e sorelle di Fetonte, piangono la morte del fratello fulminato da Zeus, per aver condotto il carro del Sole troppo vicino alla terra, rischiando di incendiarla. Trasformate in pioppi dal re degli dèi, continuano a versare lacrime dalle quali hanno origine gocce d’ambra2.

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La palude e il corpo di Fetonte

La palude conserva ancora il corpo in parte carbonizzato di Fetonte, colpito dal fulmine di Zeus quando conduceva il carro di suo padre Elio. Il corpo del giovane emana vapori esiziali, tanto che neppure gli uccelli riescono a sorvolare il luogo. Intorno le sorelle di Fetonte, le Eliadi, intonano i loro lamenti: dai loro occhi sgorgano lacrime d’ambra . Gli Argonauti attraversano la regione con grande difficoltà: di giorno sono sfiniti dall’odore di morte emanato dalle acque della palude e di notte sono tormentati dai lamenti delle Eliadi1.

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Fetonte e il carro del Sole

Fetonte è figlio o nipote del dio Sole. Ingannando Elio, o avendo avuto la possibilità di esprimere un desiderio che questi avrebbe dovuto per forza esaudire, riesce a prendere le redini del carro del Sole, guidandolo nel cielo; la furia dei cavalli, che solo Elio era capace di contenere, spinge però il giovane fuori rotta, troppo lontano dalla Terra (secondo una versione del mito), oppure troppo vicino (secondo altre versioni), facendo scoppiare forti incendi e rendendo scuro persino il sangue, e dunque la pelle, delle popolazioni dell’India. Zeus allora interviene fulminando Fetonte, che precipita dal carro e cade presso le foci dell’Eridano1.

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