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L'ambra

Il figlio del Sole, Fetonte, ottenne dal padre di poter condurre il carro che trasportava l’astro diurno da oriente a occidente1. L’impresa, però, si rivelò disastrosa. Il ragazzo non fu capace di governare i cavalli alati e il carro si diresse troppo vicino alla terra. Le montagne si incendiarono, le acque si prosciugarono e Zeus, per porre fine al caos, folgorò l’auriga. Fetonte morì precipitando nel fiume Eridano. La sua morte fu pianta dalle sorelle, le inconsolabili Eliadi: esse furono tramutate in pioppi neri e le loro lacrime, asciugate dal calore dell’astro, divennero ambra.23.

Fonti
  1. Ovidio, Met. 1, 750-779; Nonno, Dion. 38, 108-434
  2. Euripide, Hipp. 732-741; Ovidio, Met. 2, 1-366; Pseudo-Aristotele, Mirab. 81; Diodoro Siculo, 5, 23, 3-4
  3. [@vedi sez. VIIIA.1.4@]

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