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Valeria Luperca e il martello curativo

Quando una pestilenza si abbatté su Faleri causando morte e rovina, l’oracolo rivelò che quel flagello sarebbe finito se ogni anno si fosse immolata una vergine a Giunone. Quel religioso timore non ebbe fine finché la sorte non chiamò Valeria Luperca. Costei, sguainata la spada dal fodero, si preparò a essere condotta al sacrificio, ma proprio allora un’aquila planò su di lei e le strappò la spada; quindi, depose un piccolo martello sul fuoco degli altari e fece cadere la spada su una giovenca che stava pascolando nei pressi del tempio. La vergine comprese che non lei, ma quella giovenca doveva essere sacrificata. Poi, raccolto il martello, andò di casa in casa a svegliare gli ammalati colpendoli leggermente con esso e dicendo a ciascuno di loro: «Ecco, ora sei guarito»1.

Fonti
  1. Plutarco, Parall. min. 35

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