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Bruto interpreta l’oracolo del bacio alla madre

Tarquinio, angosciato da prodigi funesti, decide di consultare l’oracolo di Apollo a Delfi, inviandogli i propri figli Tito e Arrunte, cui si affianca anche Bruto, più come zimbello che come compagno. Questi porta in dono ad Apollo un bastone di legno, suscitando lo scherno dei cugini, ignari della sua astuzia: nel cavo del bastone infatti Bruto ha nascosto una verga d’oro. Al quesito dei giovani, il dio risponde che a Roma il potere supremo sarà detenuto da quello che per primo avrà baciato la madre. Mentre Tito e Arrunte si avviano alla volta di Roma, per contendersi al più presto il bacio della madre, Bruto finge di inciampare e cadendo goffamente bacia la terra, madre di tutti gli uomini, adempiendo così l’oracolo senza che i cugini se ne accorgano1.

Fonti
  1. Livio, 1, 56; Dionigi di Alicarnasso, Ant. rom. 4, 69, 3; Dione Cassio, 2, 12

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