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L’apoteosi di Romolo

Il giorno in cui Romolo scomparve misteriosamente in Campo Marzio nel corso di una tempesta, tra la plebe serpeggiò il sospetto che egli fosse stato ucciso dai senatori, mentre gli stessi senatori sostenevano che il re era stato portato in cielo dal turbine. Allora un certo Giulio Proculo si presentò all’assemblea e assicurò di aver visto con suoi occhi Romolo scendere dal cielo e dirgli queste parole: «Va’e annuncia ai Romani che gli dèi vogliono che la mia Roma sia la testa del mondo. Che coltivino l’arte militare e sappiano che nessuna potenza umana potrà mai resistere alle armi romane»1.

Fonti
  1. Livio, 1, 16

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