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Fauna, il pudore e l’inaccessibilità della parola

Fauna, figlia di Fauno, un giorno desta l’irrefrenabile passione del padre; egli, dopo aver tentato di possederla in tutti i modi, anche facendola ubriacare, sempre respinto la sferza infine con una verga di mirto. In seguito, Fauno si trasforma in serpente e sotto questa forma riesce finalmente a unirsi con la figlia. Inoltre, a differenza del padre, Fauna è talmente pudica che non solo il suo nome non viene mai udito in pubblico, ma neppure vede mai un uomo o è vista da esso1.

Fonti
  1. Macrobio, Sat. 1, 12, 24-29; Lattanzio, Div. inst. 1, 22, 9

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