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Il racconto del Caos

«Gli antichi mi chiamavano Caos. Quando l’aria, il fuoco, la terra e l’acqua, inizialmente confusi tra loro, cominciarono a separarsi e a occupare ciascuno un proprio spazio, io che ero stato fino a quel momento un gigantesco globo informe assunsi un aspetto antropomorfo, pur conservando una qualche rotondità, retaggio della mia antica natura: non possiedo infatti un solo volto, come gli esseri umani, ma un identico volto anche là dove questi hanno la nuca, apparendo così lo stesso da entrambi le parti»1.

Fonti
  1. Ovidio, Fast. 1, 102-114

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