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Numa interroga Giove Elicio sui segni celesti

Livio, ad esempio, si limita a riferire che il re, dedicato un altare a Giove Elicio sull’Aventino, consultò il nume per trarne (elicere, appunto) dalla mente il sapere necessario a distinguere quali prodigi mandati dal cielo, tramite fulmini o altri segni visivi, dovessero essere presi in considerazione e con quali riti purificatori andassero scongiurati1.

Fonti
  1. 1, 20, 7

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