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Saturno, Giano e la nascita della moneta

Saturno, giunto a bordo di una nave sulle rive del Lazio, fu accolto da Giano, che allora regnava su quelle terre. In cambio dell’aiuto ricevuto – sembra che il re avesse addirittura condiviso il regno con l’ospite –, Saturno insegnò a Giano l’arte dell’agricoltura, che, introducendo nuovi alimenti nella dieta, segnò un netto miglioramento delle condizioni di vita. Giano, dal canto suo, volle onorare Saturno celebrandolo, seppure indirettamente, in una delle sue più straordinarie invenzioni. Si racconta infatti che, avendo inventato la moneta, volle che su un verso fosse incisa la sua caratteristica faccia bifronte e sull’altro la prua di una nave. In questo modo l’inventore intendeva celebrare se stesso ma anche Saturno, poiché era giunto appunto nel Lazio su una nave. Che la moneta recasse queste due effigi è provato dal fatto che ancora oggi i ragazzi, quando lanciano in aria una moneta, gridano “testa o nave”1.

Fonti
  1. Macrobio, Sat. 1, 7, 21

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