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Lebbra e follia come punizione divina

Teutra, re dei Misi, uccide un enorme cinghiale sacro ad Artemide e viene punito dalla dea con una lebbra bianca, accompagnata da follia. Per il ribrezzo che suscita, Teutra si isola in un monte. I sacrifici offerti alla dea dalla madre Lisippe riescono a restituirgli la salute1. Il corpo delle Pretidi è coperto da chiazze bianche in seguito a una punizione inviata da Era, cui avevano mancato di rispetto. Anche in questo caso la malattia della pelle si accompagna a follia, per cui le giovani errano qua e là come menadi, finché Melampo riesce a guarirle con erbe medicinali2. Oreste, il cui padre Agamennone è stato assassinato dalla madre, viene minacciato da Apollo che una tempesta di sciagure si abbatterà su di lui se non vendicherà il sangue versato: morbi orrendi che si attaccano alle carni con morsi selvaggi, piaghe che divorano la forza vitale, ulcere biancastre3.

Fonti
  1. Pseudo-Plutarco, Fluv. 21
  2. Esiodo, fr. 133 Merkelbach-West
  3. Eschilo, Cho. 269-282

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