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Impresa giovanile di Romolo e Remo: origine dei Lupercalia

Il Palatino era in festa: i pastori celebravano i consueti sacrifici in onore di Fauno. Mentre i sacerdoti erano intenti a preparare le viscere di una capretta, d’un tratto si odono le urla di un pastore: «Romolo, Remo, i predoni rubano i nostri animali!». I gemelli si attivano immediatamente e nudi come sono si lanciano all’inseguimento, da una parte Romolo con il gruppo dei Quintili, dall’altra Remo con il gruppo dei Fabi. Remo per primo riesce a recuperare gli animali rapiti e, tornando al banchetto, consuma le viscere; poco dopo torna anche Romolo, che al vedere la tavola vuota e le ossa spolpate si mette a ridere. Per questo ogni anno i Luperci corrono nudi1.

Riferimenti interni

Riferimento : M. Biancucci, « La giovinezza e la vecchiaia» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 30-38.

Fonti
  1. Ovidio, Fast. 2, 361-380

Commento

La prima
impresa che segna il passaggio di Romolo e Remo all’età adulta (l’intervento a difesa dei pastori depredati) rivela nell’azione la buona natura dei due ragazzi, pronti a difendere la comunità contro i predoni.
L’azione dei gemelli è posta all’origine di una festa che mette
in risalto il nesso fra giovinezza e fecondità, elemento di fondamentale
importanza nell’ambito di quella esistenza sociale alla
quale il giovane si accinge ad affacciarsi.
I Lupercalia, celebrate a Roma alle Idi di febbraio, prevedevano lo svolgimento di riti di purificazione che riproponevano la scena archetipica : sacrificio di capri e presenza di giovani (i luperci) che, attraversando di corsa l’intera città, colpivano con fruste di pelle le donne, per propiziarne la fecondità.

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