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Persefone e la nascita delle stagioni

Ade, signore degli inferi, si innamora di Persefone, figlia di Demetra, e decide di rapirla e di portarla con sé sottoterra. Demetra, dea delle messi, abbandona allora l’Olimpo e parte alla ricerca della figlia; in tal modo, però, essa trascura qualsiasi altra incombenza e viene meno alle sue funzioni, privando gli uomini e le divinità dei frutti della terra e delle libagioni da essi garantite. Scoperta infine la responsabilità di Ade, grazie all’intervento di Zeus si giunge a pattuire la restituzione di Persefone alla madre, al fine di ripristinare la produttività del suolo. Durante la sua permanenza presso Ade, però, Persefone – per scelta o per inganno, a seconda delle versioni – ha assaggiato un chicco di un melograno dei giardini del sovrano infero, condividendo in tal modo il cibo dei morti e finendo per instaurare un legame indissolubile con quel regno sotterraneo. Ma anche a questo incidente gli dèi seppero escogitare una soluzione: Persefone avrebbe vissuto per due terzi dell’anno con la madre sull’Olimpo e per un terzo con il consorte negli inferi (o, secondo un'altra variante, per metà anno con l’una e per metà con l’altro)1.

Fonti
  1. Hymn. hom. in Cer.; Ovidio, Met. 5, 341 ss.; Igino, Fab. 146

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