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Giuturna, Lara e il castigo del silenzio

Un tempo Giove si innamorò di Giuturna, che però gli sfuggiva nascondendosi tra i boschi e nelle profondità dell’acqua. Il dio convocò allora le Ninfe del Lazio, chiedendo loro di bloccare la fanciulla sull’orlo del Tevere. Tutte obbedirono tranne Lara, che informò dell’accaduto non solo Giuturna ma anche Giunone. Per aver parlato oltre misura, il dio la punì strappandole la lingua e relegandola alla palude infera1. A Giuturna, invece, Giove conferì lo statuto di divinità dei fiumi e dei laghi2.

Fonti
  1. Ovidio, Fast. 2, 584 ss.
  2. Virgilio, Aen. 12, 138 ss.

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