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Nascita di Elena

Leda è moglie del re di Sparta Tindaro, padre mortale di Elena, nella cui casa la ragazza viene allevata. Tuttavia, un'altra tradizione riconosce in Zeus il genitore divino dell’eroina: sotto le mentite spoglie di un cigno il Cronide vola presso Leda e ottiene con l’inganno l’incontro amoroso1. Secondo alcuni la donna, nella medesima notte in cui ha luogo l’unione con il dio, copula con il consorte mortale2. Il frutto di queste unioni ravvicinate con i due amanti è plurimo: i gemelli Castore e Polluce, Elena e Clitennestra. Leda, per di più, partorisce un uovo, che si schiude subito oppure in un secondo momento, dopo che la donna lo ha deposto in una cassa3. In un’altra versione, invece, madre di Elena è Nemesi: costei tenta una sequela di metamorfosi per evitare l’amplesso con Zeus, finché l’unione avviene quando i due personaggi hanno entrambi la forma di un’oca4.

Riferimenti interni

Riferimento : D. Fermi, « La nascita » in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 5-9.

Fonti
  1. Euripide, Hel. 16-22; Iph. Aul. 794-800
  2. Apollodoro, Biblioteca, 3, 10, 7
  3. scolio a Od. 11, 298; Servio Danielino, commento a Virgilio, Aen. 3, 328; Mitografo Vaticano 1, 77
  4. Cypr. frr. 9-10 Bernabé; Cratino, fr. 115 Kassel-Austin; Eratostene, Cat. 25

Commento

Concepimento, gestazione e nascita sono momenti cruciali della condizione umana e temi ricorrenti nella produzione mitica dei Greci, cui spesso è attribuita la funzione di definire l’identità del nascituro nei suoi tratti salienti.
Alcuni racconti propongono un modello anomalo della generazione, che si discosta da quello più consueto dell’unione fra uomo e donna, elaborando paradigmi alternativi di commistioni capaci di avere effetti antropogonici.
Come luogo alternativo al ventre materno dove condurre la gestazione compare anche l’uovo (cfr. nascita di Phanes/Eros, nascita di Tifone).
Il motivo della donna che si unisce a breve distanza di tempo con un dio e un mortale è molto frequente (cfr. mito di Alcmena, madre di Eracle e di Ificlo). I due semi si immaginano convivere separati e distinti nel grembo materno sino al momento della nascita e danno origine di norma a una coppia gemellare nella quale uno dei due fratelli è divino, l’altro umano.

Link esterni