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L’aratro e la fondazione di Roma

Romolo, dopo aver sperimentato nella giovinezza uno stile di vita da reietto, vivendo in un’umile capanna, allevato – lui, trovatello – da pastore tra pastori, una volta rivelatosi come figlio di Rea Silvia, imparentato con i re albani e destinato a ruoli ben superiori a quello di porcaro, avrebbe infatti fondato Roma con un aratro e assegnato lotti di terra coltivabile ai nuovi cittadini1.

Fonti
  1. Plinio il Vecchio, 18, 2, 7

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