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Deucalione, Pirra e l’enigma della rinascita umana

Al diluvio universale che Zeus aveva fatto cadere sulla terra per punire gli uomini, colpevoli di empietà, solo due esseri umani erano riusciti a scampare: Deucalione, figlio del Titano Prometeo, e sua moglie Pirra, salvatisi grazie a una barca che li aveva protetti dalla furia delle acque. Giunti sulla terraferma, i due si recarono al santuario di Temi, la dea della giustizia, per chiederle in che modo potessero rimediare alla quasi totale eliminazione della razza umana. Commossa, Temi rispose pronunciando la seguente profezia: “Quando sarete usciti dal tempio, copritevi il capo, sciogliete le cinture e gettatevi dietro le spalle le ossa della grande madre”. Davanti a un simile responso, Deucalione e Pirra rimasero senza parole. Pensando che Temi si riferisse alle ossa di sua madre (che era Pandora, la prima donna), Pirra disse che mai avrebbe commesso un simile sacrilegio; Deucalione, però, dopo aver riflettuto a lungo sulle misteriose parole della dea, convinto che non fosse possibile che un oracolo inviato da una divinità potesse esortarli a compiere un gesto sacrilego, comprese alla fine il loro significato nascosto: Temi non aveva parlato in modo aperto e chiaro, ma attraverso un linguaggio oscuro ed enigmatico, esortandoli a prendere ciascuno una pietra (le “ossa” della grande madre Terra) per scagliarla dietro le spalle. Cosa che fecero: e dalle pietre scagliate da Deucalione nacquero degli uomini, mentre da quelle gettate da Pirra nacquero delle donne .

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