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Gli insegnamenti del padre: Enea e Ascanio

Prima di affrontare il decisivo duello con Turno, Enea si congeda dal figlio Ascanio e stringendolo a sé gli dice: «Figliolo, impara da me il coraggio e il vero travaglio, dagli altri la buona sorte. Da me riceverai difesa e grandi compensi. Tu, quando giungerai all’età adulta, fa’in modo di ricordartene e nel ripetere in cuor tuo gli esempi dei tuoi, ti inciti tuo padre e anche tuo zio Ettore»1.

Riferimenti interni

Riferimento : M. Biancucci, « La giovinezza e la vecchiaia» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 30-38.

Fonti
  1. Virgilio, Aen. 12, 435-440

Commento

Nelle parole di Enea si delinea la concezione romana dell’accesso all’età adulta : il passaggio a giovane uomo coincide con il passaggio dall’apprendimento all’azione.
Rilievo centrale è attribuito alla riproposizione degli esempi familiari : il giovane deve mostrarsi all’altezza delle gesta e delle virtù degli avi, primo fra tutti il padre.

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