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L’ingegno di Numa e la risata di Giove

Giove atterrisce Numa con espressioni ambigue. Il re si impegna a obbedire, ma di fatto svuota gradualmente la richiesta cruenta del dio. Compiaciuto per l’abilità dell’interlocutore, Giove ride e riconosce espressamente il suo valore, accettando la sua proposta. Infine, sigilla il patto con Numa promettendogli un pegno di potere, il sacro scudo che, cadendo dal cielo, consacra la sua regalità1.

Fonti
  1. Fast. 3, 323-48

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