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Mercurio e la preghiera dei mercanti

Tuttavia, Ovidio riporta nei Fasti1una preghiera molto interessante che i mercanti romani recitavano nel dies festus di Mercurio (15 maggio) – dio romano dei commerci ma anche, nella tradizione greca, dio dei ladri, celebre per aver rubato le vacche di Apollo2– presso una fonte dedicata al dio vicino a Porta Capena, non lontano dal Circo Massimo. L’aspetto forse più significativo di tale preghiera consiste nel fatto che essa è quasi interamente concentrata sulla richiesta dei mercanti di essere lavati, purificati, dal dio per i falsi giuramenti e gli inganni perpetrati in passato ai danni dei compratori, spesso chiamando proprio Mercurio a garante della bontà della merce messa in vendita. Subito dopo, tuttavia, i mercanti pregano il dio affinché sia loro lecito continuare a spergiurare al fine di ottenere nuovi guadagni) raggirando astutamente i clienti, mentre il dio, dall’alto, ride al ricordo del furto di bovini che egli stesso realizzò ai danni di Apollo.

Fonti
  1. 5, 675-692
  2. Hymn. hom. in Merc. 17-18

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